Suono e immagine Goa
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Suono e immagine Goa

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February 14, 2018
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Goa, India
Suono e immagine. Un nuovo viaggio nell'insondato. Goa. India. A febbraio 2018...

Buon giorno a voi bellezze!
Bon jour et buenos dias beautifoul people!
Suono e immagine. Un nuovo viaggio nell’insondato.

Goa. India. A.d. Febbraio 2018.

Un altro mondo qui. Altro nido, altro regalo al Viandante.

Non facile per molti musicisti dare immagine alla propria musica. Quando un musicista pone l'agognato fine a un brano, ha passato molto tempo della propria vita. Molto. Si è alzato la notte per aggiungere un fiore a quel sterminato prato di note. Non ha dormito nel cercarlo. Si ė emozionato nel trovarlo. Ha sofferto quando tutto sembrava disseccarsi per poi volare nell’estasi dell’appagamento, immerso nei germogliati colori dei propri frutti.

Una canzone esprime ciò che deve esprimere da sola, come devono saper fare anche le immagini. Una canzone è come il racconto di un libro. Ha una nota di fine. END.

In un libro, assimiliamo la storia attraverso un codice linguistico e decolliamo verso il racconto. Se raggiunge il cuore, il nostro spirito ha ricevuto la linfa di gaia.

Ma…le parole non sono immagini. Le inducono in noi. Non lo sono affatto. È altra cosa… Questa, la bellezza mistica dei nostri sensi. Ognuno sembra nato in noi con un proprio propulsore, un proprio cuore, che va ascoltato attentamente. Rispettato, capito e nutrito di affinità elettiva. Ognuno de nostri sensi sà darci emozioni complesse e complete.

Quindi… per un musicista che ha chiuso un brano dopo settimane, mesi di creazioni, cambi, affinamenti, pensamenti, gioie, dolori, estasi e tutta la belleza di quel mondo senza forma alcuna, pensare all'immagine è come dover riprendere la propria creatura e riaprirla, scucirla nuovamente. Scucirne di nuovo la fitta tessitura emozionale creata con tanto sforzo e purezza d'intenzione. Di amor incondizionato.

Riaperta la porta di quel castello di mille stanze (note) in cui ognuna vanta la propria merce, bisogna cercare il posto per un ospite gradito, ma un ospite, ospite al quale molte volte non si ha mai pensato o non si ha mai voluto.
Si ė appagatamente singles…

Quello è il tempio della musica. Attenzione!

Allora la mia domanda fino a ieri era: dovrei lasciare che questo sia fatto da qualcun’altro? Per me non c’è nient'altro da dire. La canzone ha in sé tutto quello che volevo esprimere. Meglio lasciare che sia l’interpretazione di un altro artista, regista a farlo?

Sicuramente molto interessante collaborare. Da sempre l'arte ne ha trovato vantaggio e troverà bellezza nella propria evoluzione. Ma…

Se invece facciamo un altro salto dentro noi stessi? Vincendo quell’eterno timore che è però la suprema energia pulsante della creazione?

Vincendo quella stancate paura dello sconosciuto nostro mondo interiore?

Se riusciamo a salire ancora su quella montagna altera, misteriosa, ammaliante, potente e da li fare il grande tuffo nell’ancora inconscio immenso noi e cercare se vi è altra via?
In questo caso: un’anima affine?

India. Questa volta a Goa.
Qui dopo qualche anno, anche se gli atterraggi in India ormai sono quasi trenta… e in tutto fanno quasi tre anni di vita passati in questa terra. Terra che non smette di mostrarmi e donarmi altra via. Ciò che posso dire è che credo non vi sia niente del genere in nessun altro luogo. Era ovvio. Questa è l'India e solo qui poteva nascere tutto questo. Sono alloggiato in una stanzetta minuscola. Ma ho il mare sotto la finestra. La spiaggia di Arambol alla mia sinistra. Davanti e alla mia destra mare e una laguna di acqua dolce meravigliosa, a due passi dalle onde dell'Oceano Indiano.

Yoga mattutino con il suono del mare. Quasi nessuno a quell'ora. Bagno nel mare e poi nella laguna dolce, ombrosa e cristallina. Quasi…

Lo yoga, se amato perchè capito nella sua essenza, rende l'uomo un uomo migliore. Indubbiamente. Ma ci vuole tempo. Tutta la vita.
La luce è quella che amo da sempre. Il sole ha un colore giallo che riconosco all'istante, solo qui è così. La vegetazione è lussureggiante e vivissima. Esotica.
Fuori dalla stanza abbiamo messo dei materassi con alcuni cuscini per terra. Il rumore del mare è a volume flat 24 su 24. Scendo tre gradini e sono da lui. La notte ė solo mare e stelle. Il sole tramonta perfettamente al centro. Di fronte alla nostra alcova.

But...hello, hello, non ė ne l’Eldorado ne l’Eden!

Wellcome in India!!!!! La spazzatura rimane un problema nazionale! Orribile!

Il governo ingordo e panzoso non ha un servizio di raccolta lontanamente decente e la gente oltre che a non curarsene, come eravamo noi fino agli anni settanta e il sud Italia in alcune zone, tuttora getta in mare e ovunque ogni cosa. Non raccolgono la spazzatura? no la bruciano. Grande grande problema questo. Insieme a molti importanti altri.

In Rajasthan anni fa un indiano mi ha detto: lo so lo so che vi incazzate e ci dobbiamo svegliare ma lasciateci fare il nostro corso. Voi ci siete arrivati prima. Noi siamo un miliardo e arriveremo un po’ dopo. Mah…ci rifletto…ok non facile ma sbrighiamoci!! Zio petardo e so sorea monca!

Stanzette arroccate sul mare. Un letto. Un mobiletto. 15 metri quadri.

Paghiamo 16 euro al giorno. Niente acqua calda, tv, comodini, abat jour, asciugamani, accappatoio, ciabatte, reception, non vogliamo niente più di questo. È il massimo del lusso. Affitto la stanza a lato e mi installo con i miei amici digitali. Amico Mac. Hermana tastiera, scheda audio, microfoni, apple pencil, i pad, mouse, cavi, piccole aste, una dozzina tra programmi e app tra i quali svolazzare a piacimento.

Suono, immagine, scritto… pensato…

Appendiamo teli colorati alle pareti, mettiamo un po’ di lucette su muri ed è reggia.

Questa è Goa. Arambol. Digital nomads are welcome!

Ci ho messo 50 lunghi anni!!!! Qui ci sono dei ventenni che lo sono già. Non importa quanto. Per niente…meglio ogni cosa che MAI. Thank you mother.

Per andare al paese e alla spiaggia di Arambol dobbiamo camminare mezz'ora tra le bancarelle di ogni cosa, sospese su un sentiero sospeso sul mare. Niente macchine.

La gente è variopinta, tranquilla e bella. Da tutto il mondo. Nella spiaggia a sud si suona ovunque. Ci sono rave che vanno avanti fino al giorno dopo, ma la maggior parte delle performances iniziano alle 7 di sera e per le 10 si è a nanna.

Perfetto. Noi alloggiamo a nord. È Silenzio. Solo mare.

Artisti di tutte le arti e da ogni dove vengono qui per mesi e mesi per formare una community che ripeto è unica e alla quale mi è difficile non sentirmi affine! Anzi. Mi sento a casa, un'altra gran bella casa. Ci sono scuole di tutti i tipi. Workshops. Tutti i tipi di yoga possibili qui vengono insegnati e praticati. Scuole di aikido, reiki, tai-chi, gioielleria, musica, canto, tutti gli strumenti occidentali e orientali, sartoria, danza contemporanea, sperimentale, mistica, lingua, tecniche di evoluzione personale. Performance di tutti i tipi e con artisti da tutto il globo. Molti i russi. Non facili da decifrare. Mediterraneo e russia non hanno mai fatto tante baldorie assieme. Vi ė una specie di accettato distacco. Ancora da indagare. Ma vi è tempo. Per fortuna!

Una spettacolare fauna di musicisti professionisti e apprendisti. Scrittori, video performers, danzatori, studenti, nullafacenti, fotografi, avanguardisti, nomadi, digital nomad artists, mistici, teatranti, giocolieri  e designer di ogni tipo. Artisti affermati e sconosciuti sono qua assieme e non vi è nessuna etichetta che distingua chi da chi, se non l'arte stessa.

Siamo tutti scalzi e a petto nudo.
Poco alcol, molto fumo…

L’alcool porta decadenza se all'eccesso e pur piacendomi assai è bello prenderne le distanze. Qui mi viene naturale. Non è molto di casa in questi scogli. In quelle nuvole che escono dalle nostre bocche vi è senz'altro più ragione, pace e fantasia. Chi eccede tende all’apatia contemplativa. Non tende certamente alla decadenza sociale che provoca l'alcool in menti deboli.
Non è tutt'oro nemmeno qui. E l’eccesso, in tutto, è uno dei figli in ogni società. Anche le più belle passioni possono ossessionare e portare alla decadenza… Grande lotta questa.

Le possiamo contare, per fortuna, sulle dita delle mani, le situazioni in cui l'uomo non ha la facoltà e libertà di evolvere. Sono le più temibili, sono quelli che l’umanità non smette di violare dagli albori. Poi vi è la malattia e la morte. Nel nostro fortunato caso sta a noi e solo a noi scegliere. Qui la maggior parte viene per creare la propria arte in un ambiente fuori dallo schema occidentale per poi ritornare e proporre nuove vie. Sperando che qualcosa cambi a casa loro. Oppure per trovare qui un’altra via. E non tornare mai più…

Brigitte ha creato qui la propria performance da portare a Colonia per un workshop di l'oréal. Brigitte…siamo amici per sempre. Nuova perla regalatami.
Thank you mother. Thank you so much.

Arthur filma qui i suoi documentari sociologici e poi vola a Tel Aviv, di passaggio. Verso Los Angeles. Eric sta qui perenne. Non torna in Inghilterra da anni. Fa tatoo senza macchinetta, con una tecnica molto tribale e antica…l’improvvisazione…

Omar sta qui e guarda il mare giorno e notte. Ogni tanto insieme a una banda di maltesi vanno a qualche rave in spiaggia e tornano il giorno dopo belli e contenti. Buona gente. Si fan i cassi loro e quel sorriso lo han sempre. Hanno 40 anni, sono amici da quando non sapevano nemmeno chiamarsi per nome. Sono sempre assieme. Giorno e notte. Son come dei teen agers spensierati in vacanza. Mi fan sorridere un sacco!

Manuel uno di loro era un musicista di una band maltese moto conosciuta. Amava viaggiare specialmente in India. La band non dava sufficiente supporto economico. La gente alla Valletta lo fermava per chiedere autografi, selfie e conoscerlo.

Stamattina bevendo un buonissimo espresso in un bar che apre presto mi dice: ho mollato la band e faccio il muratore. Sono bravo e quando torno dai miei viaggi trovo sempre da fare e mi guadagno la vita che voglio. Ho capito che non volevo più essere LI. Li sulla scena. Li su quella scena. Voglio essere qui in questa scena. Ho scelto di essere quel me stesso che da anonimo e con la grana per viandare si sente libero.

Suonerà in uno dei miei brani. Sto collaborando con musicisti che il cammin mi dona. Da ogni parte del mondo. I microfoni sono pronti. Cubase è attivo. Presto si fà.

Filippa è portoghese. Avvocato di successo. Dal Portogallo al Brasile su e giù dagli aerei. Grande team. Responsabilità. Non sta bene. Cerca e trova un lavoro in Thailandia come manager di un super resort. Ha una carriera verso il vertice. Cercano in tutti i modi di tenerla, alzando stipendio, dando ciò che vuole ma lei và. Famiglia e tutti non capiscono.

In quel resort chiamano dei grandi maestri di yoga dall'India per i loro ospiti. Lei faceva sport/arti marziali. Si incuriosisce e frequenta i corsi la sera.
Light!!!! Luce.

Molla il resort e va a vedere dove è nata quella cosa così importante, profonda, intimamente e spiritualmente universale, lo Yoga. Va in India. In Himalaya ha un devastante incidente d'auto su quelle impervie e spaventose curve. Viene trasportata in Portogallo e ci mette molto tempo a guarire. Ma…era già cambiata quando è successo. Una volta in piedi torna in India. Ha forza da vendere in quel corpo robusto e plasmato da quella filosofia millenaria. Da sette anni insegna yoga e reiki tra questi scogli e altri posti illuminanti in cui l'India ė madre. Si guadagna da vivere e ora sale in quegli aerei solo per volare…dove le piace.

Brigitte è di Colonia. Donna bellissima. Sembra Patty Pravo un paio e mezzo di decenni fa. Filippa ha uno sguardo dolcissimo, cammina lenta e sorridente. Insegna con il cuore dà se stessa. Si fa voler un sacco di ben! Mama yoga!

Poi…c’è chi viene… come Pantxoa, e infine noi tutti, per respirare questa libertà di pensiero e di ricerca di una diversa scelta di percorso. Anche se non si fà di arte, quella vibrazione spavalda in questo caldo vento dell'India chiama appassionatamente!
In più qui a Goa negli ultimi anni si è aggiunta, con mio grande piacere, tutta la nuova India. Quella spettacolare new generation di indiani creativi che fino a pochi anni fa non si vedeva. Goa a quel tempo era, seppur mitica, un ghetto di occidentali hippy nella loro terra. Nuova era coming. Wellcome!

I giovani creativi indiani hanno una marcia in piu. Li adoro! Quella marcia è semplicemente: essere indiani. Avere dentro quell’ancestrale visione mistica della vita che tramutata in suoni, colori e immagini lascia a bocca aperta e con il cuore palpitante.

Tornando a immagine e suono…

Qui il gentil destin…mi ha fatto incontrare due artisti video.
Due registi. Uno indiano. L’altro israeliano.

Ho chiesto in giro e sono arrivati.

Ho riflettuto molto in questi mesi su questo video da fare. In che canzoni.
L’album di STÈNOXandRØBMIT è pronto.

Vorrei fare dei videoclip. Ma come??? Cosa?

La magia del percorso karmico si mostra.

Più pura è l’intenzione, piu onori riceve dal cammin de la vida…
Quale onore più grande di ricevere ispirazione.

Mai scritto una sceneggiatura in vita mia.

Qui ne sto scrivendo due.

Vamos a dare immagine al tempio del suono.
Le porte del castello sono spalancate, tutte.

In ogni stanza è festa son nozze d’amor.

Buon giorno a voi. Bellezze!

Mando luz a tutti.

Stenox.



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